Ultimo week end per non perdersi la mostra dei dipinti di Bob Dylan, New Orleans Series, a Palazzo Reale. Bob Dylan è da sempre anche un artista visivo, che
disegna fin da quando era molto giovane e che verso la fine degli anni
‘60 ha iniziato a dipingere.
Il set dei 23 dipinti esposti nelle sale di Palazzo Reale sarà
New Orleans: non la città del passato recente devastata dall’alluvione,
bensì la New Orleans impregnata nell’atmosfera un po’ losca ma cool
degli anni ‘40 e ‘50. La mostra è una narrazione personale, dove ogni
opera è un frammento di una storia più grande e ogni immagine vive a
metà fra sogno e ricordo.
“Dipingo per le persone” ha affermato Bob Dylan”, quasi come un sarto fa un vestito per qualcuno”.
Basati su immagini fotografiche, i dipinti si muovono fra
l’isolamento dei soggetti e scene dove i personaggi sono immersi in una
tensione ed una violenza intime. Amore e violenza sembrano però rimanere
sempre sul bordo della tela, creando una strana atmosfera di
sospensione. L’emozione rimane intrappolata nel dipinto, in attesa che
lo sguardo dello spettatore la liberi. Anche il tempo è come rallentato e
Dylan unifica la sua illusione pittorica svuotando quasi completamente i
lavori del loro colore, come su una vecchia pellicola un po’ sbiadita.
L’occhio si trasforma così in una lente capace di sostituire la
registrazione della realtà al ricordo .
Il ritmo di tutta la mostra ha il passo di una giornata che scorre.
L’artista e gli spettatori si muovono fra i quadri come personaggi di un
film, passeggiano fra le ore del giorno osservando la realtà che li
circonda, fanno il resoconto della loro camminata senza fare nessun
commento, mantenendosi a distanza. Da scene di totale indolenza come in
Blowtorch, Sala da Ballo o Stazione Ferroviaria si scivola così dentro
un’ atmosfera di tensione e violenza nascoste e misteriose come Blind
Man, Jockey Club, Peace Maker, Rescue Team o Hitman.
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